Ormai la tecnologia è parte integrante del nostro vissuto quotidiano. Trascorriamo gran parte del nostro tempo davanti a monitor, tablet, smartphone e schermi tv.
Il digitale ha rivoluzionato molti aspetti della nostra vita: il modo in cui scambiamo informazioni, il modo in cui comunichiamo con gli altri e, inevitabilmente, anche il nostro modo di apprendere.
Video e giochi interattivi, infatti, se utilizzati correttamente, possono rilevarsi strumenti didattici estremamente efficaci. Utilissimi non solo per rivolgersi a un pubblico di adolescenti e ragazzi, in contesti squisitamente scolastici, ma anche per facilitare l’apprendimento e mantenere viva l’attenzione degli adulti durante i corsi di formazione o aggiornamento.
Ovviamente non si tratta di un’operazione semplice: per strutturare delle interazioni efficaci non basta erogare qualche filmato da alternare ai discorsi dei docenti, ma è necessario rimodellare l’intera offerta formativa.
Noi di Tharsos lo abbiamo fatto.
In materia di salute, sicurezza e ambiente ci siamo posti l’obiettivo di rendere la narrazione più avvincente, semplificando il linguaggio e aumentando il coinvolgimento dei discenti.
Quindi, abbiamo ideato e sviluppato una didattica interattiva anche per i corsi la cui finalità è quella di trasmettere conoscenze tecniche.
Ad esempio, abbiamo strutturato in questo modo alcuni moduli che avevano ad oggetto la SA 8000: uno standard adottato dalle aziende che intendono impegnarsi attivamente per la promozione e il rispetto di tematiche ambientali e sociali, nell’ottica di responsabilità sociale di impresa.
Nonostante la materia fosse piuttosto ostica, il risultato è stato eccellente.
I feedback che abbiamo ricevuto dai nostri discenti sono stati ottimi e, proprio per questo, abbiamo deciso di condividere con voi i passaggi che abbiamo seguito per strutturare le nostre lezioni:
- Gli strumenti multimediali devono costituire una reale opportunità di cambiamento, non devono essere utilizzati come strumenti puramente illustrativi. È necessario, quindi, seguire una progettazione didattica rigorosa: video, immagini, suoni e testo devono essere adatti al messaggio che s’intende trasmettere
- I video didattici devono essere utilizzati come strumenti di consumo attivo: l’insegnante, al termine di ogni filmato, deve sollecitare la partecipazione attiva dell’uditorio, incoraggiando il dibattito
- Less is more! Sarà molto più facile mantenere alto l’interesse della platea con pillole video dinamiche dalla durata inferiore ai sei minuti
Come diceva il bibliografo inglese William Pollard:
“L’apprendimento e l’innovazione vanno mano nella mano”