Il nostro stile di vita è destinato a cambiare e il futuro che ci aspetta dovrà mirare con sempre maggior responsabilità ad una gestione consapevole delle materie prime, dei prodotti e dei rifiuti sia da parte dei singoli utenti che delle aziende. Si tratta dell’adozione di una politica di economia circolare che dall’anno scorso ha trovato una sua collocazione giuridica anche nel comparto normativo italiano con una serie di decreti pubblicati nel 2020. La loro applicazione pratica investe la modalità di gestione dei rifiuti, la responsabilità del produttore e gli adempimenti documentali, tra cui il nuovo MUD 2021, la Vidimazione Virtuale dei Formulari Rifiuti (VI.VI.Fir) in attesa dell’entrata del nuovo Registro Elettronico Nazionale per Tracciabilità dei Rifiuti (REN).
Tharsos ve lo racconta nel dettaglio nel seminario che si terrà il prossimo 6 maggio, dalle 14 alle 18, a cura del nostro tecnico Vincenzo Senese dal titolo “Circular economy e sostenibilità: cosa cambia nella gestione dei rifiuti?”, con la possibilità di partecipare sia in modalità presenza nella nostra sede di Milano, sia in webinar.
Dall’economia lineare all’economia circolare
Si tratta di un vero e proprio cambio di prospettiva che mette al centro la necessità di riutilizzare le materie e i beni di consumo. Sì perché nel mondo lineare adottato finora, il concetto di consumo non coincide con il fine vita del bene e l’attenzione nella creazione di un prodotto è più spostato sul profitto e quindi sul ricambio, fino alla tendenza ad accelerare il processo di decadimento (obsolescenza programmata). È un modello di produzione e di consumo ad alta intensità di consumo di energia e di risorse naturali, nel quale i prodotti industriali, al termine del loro utilizzo, sono destinati a divenire per lo più rifiuti.
Nella visione circolare, invece, lo scarto non deve più essere scartato ma tornare nel processo produttivo, innescando un ciclo che si autoalimenta senza più gravare sull’ambiente, sulle sue risorse che, ormai come sappiamo bene, non sono illimitate.
L’economia circolare quindi definisce un sistema economico pensato per potersi rigenerare da solo garantendo dunque anche la sua ecosostenibilità, perché ha come obiettivo non sprecare materie prime e produrre il minor quantitativo possibile di rifiuti non recuperabili.
Come gestire quindi i rifiuti per poterli recuperare?
“Ci inseriamo in questo filone di pensiero per capire quindi come cambia la gestione dei rifiuti, la responsabilità del produttore – spiega Vincenzo Senese – e lo stesso concetto di rifiuto, dalle nuove definizioni al rinnovamento nel sistema di gestione”.
L’obiettivo del Decreto legislativo 116/2020 è promuovere i principi dell’economia circolare, secondo la Direttiva Europea 851/2018. Tra le principali novità troviamo:
- Revisione e ampliamento della disciplina sulla responsabilità estesa del produttore del prodotto
- modifica dei criteri in materia di gerarchia nella gestione dei rifiuti, nella prevenzione della produzione dei rifiuti, nella preparazione per il riutilizzo, per il riciclaggio e per il recupero dei rifiuti
- nuova definizione di “rifiuto urbano”
- modifiche nella classificazione dei rifiuti
- nuova disciplina del deposito temporaneo
- conferma dell’istituzione del Registro Elettronico Nazionale (REN) per la tracciabilità dei rifiuti
- modifiche in tema di documentazione FIR, registro di carico e scarico, MUD
- modifiche in materia di rifiuti da manutenzione
- modifiche in materia di sanzioni
MUD 2021: entro il 16 giugno la dichiarazione va presentata con le nuove modalità
“Chiuderemo il seminario con la trattazione del Modello Unico di Dichiarazione ambientale – continua Senese – un tema molto importante perchè riveste un ruolo fondamentale per la tracciabilità dei rifiuti”. Sebbene rispetto a prima del D.Lgs 116/2020 rimanga invariato nella struttura, presenta alcune novità nelle informazioni da trasmettere e nelle modalità di invio delle comunicazioni. Vedremo insieme il nuovo modello da utilizzare, chi sono i soggetti obbligati alla presentazione, le esclusioni, le sanzioni e le azioni passo a passo per la trasmissione telematica semplificata o ordinaria.
Ricapitolando, l’appuntamento è Giovedì 6 maggio, dalle 14 alle 18, in Via Bisceglie 76 a Milano, oppure in diretta webinar. Replicheremo poi giovedì 20 maggio, sempre dalle 14 alle 18, presso la nostra sede o tramite webinar.
La formazione dà diritto, su richiesta, ai crediti per 4 ore di aggiornamento RSPP e ASPP.
Per iscriversi, trovate la scheda di iscrizione al seguente link.