La comunicazione è un processo ineludibile in tutti gli aspetti e le azioni del quotidiano e investe, a diversi livelli, il mondo del lavoro e i rapporti interpersonali, privati e professionali.
È impossibile non comunicare. Il silenzio, al pari delle parole, esprime qualcosa e allo stesso modo il comportamento, l’azione o l’immobilità adducono a un significato. Il messaggio viene sempre trasmesso, sia esso consapevole o involontario, univoco o ambiguo. Partiamo da questo assioma fondamentale per illustrare come sia importante realizzare una comunicazione progettata e pianificata, se vogliamo raggiungere l’obiettivo desiderato, senza lasciare spazio all’interpretazione. Questo vale tanto più se la comunicazione che vogliamo realizzare investe la sfera della salute, della sicurezza e della sostenibilità, ambiti in cui è necessario agire sulla comprensione in modo inequivocabile perché da essi discende il nostro benessere personale e quello della collettività.
Parlando di nuovi linguaggi abbiamo detto che la comunicazione è lo strumento per riunire le competenze, al servizio del contenuto tecnico, a consolidamento dell’attività formativa e sviluppo dell’azione sul comportamento (leggi l’articolo).
Tharsos ha ideato in quest’ottica Apprendi21, un programma per sviluppare la consapevolezza in tema di sicurezza e ambiente, mettendo in comunicazione, appunto, tutte le discipline che invocano un modello di Organizzazione che esorta la partecipazione attiva a tutti i livelli. Ogni giro di pista è uno step di crescita e le corsie H, S e E non sono in competizione tra loro, ma corrono in parallelo verso il traguardo comune.
Come si struttura un progetto di comunicazione?
I passi da seguire, in chiave generale, sono i seguenti:
- Analisi dello scenario
- Individuazione degli obiettivi
- Individuazione e analisi del target
- Budget
- Main concept (strategia)
- Contenuti
- Strumenti e azioni
- Pianificazione temporale
- Misurazione dei risultati
L’analisi dello scenario è il punto di partenza: conoscere la realtà di riferimento è fondamentale per poter individuare la direzione e il raggio di azione. Per capire cosa offrire, bisogna conoscere ciò che è presente e ciò che è stato fatto, quali risultati sono stati ottenuti, sia in termini di numeri, ma anche nel tipo di risposta e di percepito pregresso.
I progetti di comunicazione hanno una caratteristica molto potente, ma anche molto delicata, agiscono sulla percezione e cercano di innescare un cambiamento all’interno di una realtà sedimentata. Questo processo si concretizza realizzando un percorso e scegliendo una successione di piccoli passaggi che, insieme, perseguono l’obiettivo più ampio.
L’obiettivo sarà tanto più raggiungibile quanto più sarà SMART (specifico, misurabile, riconosciuto, realistico e scadenzabile) e sarà la guida per l’identificazione dei contenuti.
Conoscere i nostri interlocutori –o gruppi di interlocutori– insieme all’ambiente in cui sono inseriti, serve a definire la scelta dei passi successivi, la strategia da applicare, ovvero il main concept a cappello dell’intero progetto, il tono della comunicazione, la creatività e gli strumenti da usare.
I progetti di comunicazione hanno dalla loro parte la flessibilità e la progressione. Quando parliamo di percorso possiamo dire che esso serve sia perché il destinatario deve essere avvolto –e coinvolto– in modo graduale dal processo di comunicazione, sia perché immaginiamo di poter andare alla velocità che occorre all’azienda per passare dalle fasi di progettazione e di lancio, alle azioni di sensibilizzazione e poi di coinvolgimento e così a seguire…
Esplicitare i valori aziendali, i progetti ma anche le aspettative sono il primo step dell’azienda per dire:
“Io ci sono, sto lavorando per questo obiettivo, sono all’opera e sto cercando di stabilire una relazione con te, vorrei che anche tu entrassi a farne parte”.
Quello che viene dopo dipenderà dalle tappe su cui si è deciso di puntare: campagne tematiche per consolidare la valutazione dei rischi, attività di sensibilizzazione per la diffusione delle politiche di tutela della salute, della sicurezza e dell’ambiente, trasmissione delle informazioni, azioni di supporto dei processi, coinvolgimento diretto per tutti i livelli dell’organizzazione.
La misurazione dei risultati, infine, è necessaria per capire la qualità del percorso, il raggiungimento del traguardo, ma anche per valutare se si è pronti a procedere con il passo successivo. Di fondamentale importanza ovviamente è diffondere questi risultati, sia all’esterno, ma anche all’interno, per poter sperare in una continuità e nella partecipazione attiva da parte dei nostri interlocutori. Il cammino è sempre in evoluzione e agli obiettivi operativi e istituzionali non bisogna trascurare anche quelli strategici, per le persone –la qualità della vita– e per l’organizzazione –in termini di produttività e immagine– come stimolo alla crescita e a un miglioramento potenzialmente inesauribile.