Il 24 marzo 2022 è stata pubblicata la nuova norma UNI ISO 11228-1 che recepisce la ISO 11228-1 pubblicata a ottobre 2021. Questa parte della norma ISO 11228 riguarda sostanzialmente i compiti di sollevamento manuale dei carichi, i limiti applicabili e le modalità di valutazione dei rischi. Non vengono trattati, dalla parte 1, i rischi correlati al traino e spinta di carichi né quelli legati allo svolgimento di compiti che comportano movimenti ripetuti degli arti superiori, per i quali, quindi, continuano ad essere valide le precedenti versioni delle parti 2 e 3 della stessa norma ISO 11228.
Vediamo insieme le principali modifiche.
Scopo e campo di applicazione
Come per la versione precedente, la norma ha lo scopo di fornire dei limiti raccomandati a fronte dei quali poter definire accettabile o meno una determinata situazione di lavoro connessa al rischio di sovraccarico.
La norma risulta applicabile per sollevamento e trasporto di oggetti di peso uguale o superiore a 3 kg e con una velocità di spostamento compresa tra 0,5 e 1 metro al secondo su un percorso orizzontale. Non è applicabile a bambini o animali, per i quali si rimanda alla ISO/TR 12296. Non si può applicare in caso di utilizzo di sistemi di ausilio come gli esoscheletri.
Processo a step
Come per la precedente versione, anche in questa viene proposto un modello a step. Ogni step prevede una verifica. Se la verifica è positiva si passa allo step successivo, altrimenti si deve procedere alla riprogettazione del compito o della mansione.
Step 1: verifica che il peso sollevato sia inferiore ai pesi di riferimento (25/20 kg per i maschi, 20/15 kg per le femmine); in questo passaggio vi è una modifica sostanziale rispetto alla precedente versione della norma: l’indicazione dei limiti di sollevamento fissati a 25/20 kg per i maschi e 20/15 kg per le femmine – a seconda degli aspetti legati al “fattore umano”, età ecc, è un passo avanti rispetto al precedente approccio in cui si poneva a carico del datore di Lavoro la scelta di tale limite, sulla base di una tabella (fornita dalla norma) che evidenziava la percentuale di popolazione coperta dal rischio in relazione al peso limite prescelto. Quindi, nella nuova versione, oltre alla tabella, già presente nella ISO 11228-1 precedente e riportante i pesi limite di riferimento in base a sesso, età e percentuale di popolazione protetta, all’interno dell’Annex B troviamo una tabella che suggerisce i pesi di riferimento da utilizzare che sono quelli già comunemente impiegati e richiamati all’interno della ISO TR 12295: 20 kg per le donne adulte, 15 kg per le donne giovani e anziane, 25 kg per i maschi adulti e 20 kg per i maschi giovani e anziani.
Step 2: valutazione rapida (come previsto nella ISO TR 1229) dalla quale potrebbe emergere un rischio accettabile o critico o dubbio. Nei primi due casi, la valutazione termina, nel terzo caso si procede con lo step successivo.
Sono definite tre tipologie di condizioni:
- condizioni di accettabilità: qualora siano tutte verificate, fatto salvo il risultato delle altre condizioni, la condizione risulterebbe a rischio accettabile senza dover procedere alla valutazione di dettaglio;
- condizioni critiche: la presenza di anche solo 1 di queste condizioni, determina un rischio non accettabile e, quindi, si deve procedere alla sua rimozione, prima di poter eventualmente andare avanti con la valutazione. Rappresentano, sostanzialmente, quelle situazioni che determinerebbero, nella valutazione di dettaglio, sicuramente un rischio non accettabile. Attraverso questo passaggio, si riduce l’impegno di calcolo;
- fattori addizionali: ipotizzando che siano rispettate tutte le condizioni di accettabilità e che non siano presenti le condizioni di criticità, la presenza di anche solo una condizione addizionale determina la non applicazione della valutazione rapida ma si deve procedere con la valutazione di dettaglio.
Step 3: verifica del peso di riferimento tenendo conto dell’ergonomia dei compiti e dell’organizzazione del lavoro. Questa fase rappresenta sostanzialmente l’applicazione del metodo NIOSH: non sono riportate indicazioni di variazione, né per quanto riguarda la logica su cui si basa il metodo né per quanto riguarda i dati di input.
I livelli stabiliti sono:
- LI < 1 rischio molto basso, nessun intervento richiesto
- 1<LI<1,5 rischio basso
- 1,5<LI<2 rischio moderato
- 2<LI<3 rischio alto
- LI>3 rischio molto alto
Nota: viene, finalmente, evidenziata la criticità legata al metodo di calcolo dei livelli di rischio per compiti compositi, che si verificava quando nell’arco della giornata, venivano svolti da una persone più compiti diversi di sollevamento. Questa formula, aveva (ed ha ancora) un difetto intrinseco, se i compiti da analizzare sono molti, la differenza di frequenza e durata tra uno e l’altro potrebbe essere tale da annullare alcuni componenti nel calcolo, falsando il risultato. Pertanto, all’interno della nuova versione ISO 11228-1 viene indicato che questo metodo va usato solo per un numero di subcompiti uguale o inferiore a 10.
Step 4: si applica in caso di trasporto per distanze superiori a 1 metro e prevede la verifica del peso cumulativo nel turno di lavoro. Fatti salvi i limiti di 25 kg per singolo sollevamento e i 15 sollevamenti al minuto, che non possono essere superati, lo step permette di verificare che il peso, complessivamente sollevato e trasportato nell’arco della giornata non ecceda certi limiti. Il peso cumulativo giornaliero è fissato in 6.000 kg contro i 10.000 kg previsti nell’edizione precedente, sebbene in condizioni ideali.
Step 5: verifica del peso trasportato cumulativo tenendo conto della distanza, altezza delle mani e altri fattori.
Viene introdotta una tabella che permette di verificare che i pesi sollevati e trasportati cumulativamente nell’arco delle ore, non superino certi valori.
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