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La pandemia domina anche sull’andamento infortunistico: pubblicati i dati Inail 2020

Infortunio

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L’Inail ha pubblicato sul suo sito istituzionale1 le statistiche sull’andamento infortunistico nel 2020 e sintetizzato in alcune infografiche la variazione degli ultimi cinque anni.
I numeri sono alti, soprattutto per quanto riguarda gli infortuni mortali (1.538 denunce ovvero il +27,6% rispetto al 2019), ma bisogna considerare il forte condizionamento che ha esercitato l’emergenza sanitaria da Covid-19. Da un lato infatti, il 25% delle denunce d’infortunio sono dovute a contagi e quasi il 35% dei casi mortali a decessi per Covid-19. Dall’altro lato, invece, il calo complessivo degli infortuni rispetto agli anni precedenti va letto tenendo presente la sospensione delle attività produttive non essenziali tra marzo e maggio, il ricorso massiccio allo smart working, la chiusura delle scuole e la crisi post lockdown che portano a ritenere il 2020 come un anno “anomalo” e poco rappresentativo per i confronti temporali con gli anni precedenti.

Come per gli infortuni, le denunce di malattia professionale sono anch’esse in calo rispetto al 2019, per quanto riguarda tutti i tipi di malattie: quelle muscolo-scheletriche, del sistema nervoso, le ipoacusie, quelle respiratorie e i tumori. L’effetto del Covid-19 è da considerare anche in questi numeri, perché – come già emerso dalle statistiche nazionali inerenti al sistema sanitario – l’emergenza ha disincentivato e quindi diminuito, in alcuni casi anche oltre il 30%, le azioni di screening e il ricorso ai presidi sanitari.

“Il pesante bilancio infortunistico ci fa comprendere che non si fa ancora abbastanza – ha sottolineato il presidente dell’Inail Franco Bettoni – È necessario un impegno per realizzare un vero e proprio ‘patto per la sicurezza’ tra istituzioni e parti sociali. Coinvolgere gli attori del sistema nazionale di prevenzione, rafforzare i controlli, promuovere una maggiore sensibilizzazione di lavoratori e imprese, potenziare la formazione e l’informazione per costruire una cultura della sicurezza. […] tutte azioni da perseguire con determinazione e l’Istituto è pronto a fare la sua parte”2.

Tharsos si trova molto d’accordo con le dichiarazioni che Bettoni ha rilasciato sul portale dell’Inail e lavora da sempre, con elevata professionalità, per accrescere la consapevolezza e la cultura della sicurezza. Nella nostra visione anche l’attività più squisitamente tecnica deve essere svolta con una sensibilità in più, la cognizione di lavorare al servizio di un bene più alto. Salute e sicurezza sul lavoro sono in grado di garantirci il benessere collettivo e di incidere in modo significativo sulla produttività delle aziende e del Paese.

“Mettiamo al servizio della nostra consulenza, dei momenti di formazione, informazione e addestramento tutta la nostra creatività – dichiara Andrea Maffei, partner e direttore commerciale Tharsos – per promuovere a tutti i livelli dell’Organizzazione comportamenti virtuosi e focalizzati sull’importanza che salute, sicurezza e sostenibilità rivestono al di là del mero obbligo normativo, in tutti gli aspetti del lavoro e della vita quotidiana”.

I dati Inail completi e le infografiche sono disponibili a questi link:
1https://www.inail.it/cs/internet/comunicazione/news-ed-eventi/news/news-dati-inail-infortuni-mp-2020-2021.html
2https://www.inail.it/cs/internet/comunicazione/news-ed-eventi/news/news-relazione-annuale-inail-2020.html
https://www.inail.it/cs/internet/docs/alg-dati-inail-2021-giugno-luglio-pdf.pdf
https://www.inail.it/cs/internet/comunicazione/sala-stampa/infografiche/infografiche-infortuni-mp-2020.html

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