Si è conclusa ieri l’edizione Tharsos del Master RSPP, la prima serie di eventi dedicati alla formazione e all’aggiornamento, basati su tematiche di attualità e refresh normativo che ci ha regalato tante soddisfazioni.
L’ultimo appuntamento ha affrontato l’evoluzione delle tecniche di valutazione del rumore e delle vibrazioni.
Quali grandezze e quali “tipi” di rumore o di vibrazioni bisogna misurare? Quali sono gli errori più comuni nelle modalità di misura? Come gestire gli esiti della valutazione? Qual è l’intellegibilità dei segnali acustici di evacuazione?
Ha risposto a queste domande per noi il nostro esperto Massimiliano Seren Tha:
“La scelta di un’adeguata strategia di misura è influenzata da fattori quali la motivazione per le misure, la complessità della situazione lavorativa, il numero di lavoratori coinvolti, l’effettiva durata della giornata, il tempo a disposizione per le misure e l’analisi, la quantità di dati richiesti. L’assegnazione della classe di rischio per ogni lavoratore avviene sulla base del descrittore di rischio che lo colloca nella classe più elevata”.
Il riferimento è costituito da numerose normative tecniche per la determinazione del livello di esposizione personale negli ambienti di lavoro. In generale, una buona prassi da adottare nelle modalità di misura e di analisi è costituita da:
- Un’analisi del contesto con la descrizione delle attività dell’impresa e i compiti dei lavoratori
- L’identificazione di eventuali gruppi omogenei
- La determinazione della giornata o le giornate lavorative nominali per ogni lavoratore / gruppo omogeneo
- L’identificazione dei compiti che costituiscono la mansione (ove pertinente)
- L’identificazione degli eventi acusticamente significativi
Quali sono le fonti di incertezza nella misurazione?
Vediamo le principali
- Variazioni del lavoro quotidiano, condizioni operative, incertezze nel campionamento
- Strumentazione e calibrazione
- Posizionamento dello strumento
- Tempo di esposizione
- Falsi contributi
- Carente analisi del lavoro
- Contributi da sorgenti e comportamenti non tipici
Così è, se vi “PARE”
Non siamo passati dalla valutazione dei rischi a Luigi Pirandello per caso. L’espediente nasce per citare i PARE previsti dalla norma UNI 11347:2015, ovvero i Programmi Aziendali di Riduzione dell’Esposizione a rumore nei luoghi di lavoro, che ci consentono di indicare gli interventi tecnici e organizzativi che vengono adottati dall’azienda e di identificare le aree di lavoro a maggior rischio.
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A settembre non perdetevi la seconda edizione del Master RSPP.