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Safety Day: come nasce e si sviluppa un progetto

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Anche se il concetto di “sicurezza sul lavoro”, così come lo intendiamo oggi, nasce solo con l’avvento della Rivoluzione industriale; di salute e sicurezza sul lavoro si discute sin da tempi antichissimi.
Già nel IV secolo, infatti, il medico greco Ippocrate indagò la correlazione esistente tra le malattie che diagnosticava ai suoi pazienti e le mansioni svolte da questi.
Nel 1700 Bernardino Ramazzini, Professore universitario di medicina, scrisse il primo volume dedicato alle malattie professionali e alla prevenzione dei rischi lavorativi.
Dall’avvento dei macchinari industriali in poi, l’innovazione tecnologica e quel-la normativa hanno seguito un percorso parallelo.

In particolare:

Nel 1889 è stato raggiunto un traguardo giuridico molto importante: l’emanazione del primo Regolamento generale in materia di prevenzione e di infortuni.

A questa sono succedute numerosissime norme in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.

Fino ad approdare, nel 1994, al D.Lgs. n° 626, che pone per la prima volta l’accento sull’importanza della prevenzione e della responsabilità, esortando i lavoratori al rispetto delle norme poste a loro tutela.

Con il D.Lgs. n°81 del 2008, poi, si assiste ad una vera e propria Rivoluzione legislativa”. Tale decreto, infatti, abroga molte norme preesistenti in materia di salute e sicurezza, e riunisce le restanti in un unico testo di legge, mettendo finalmente ordine in questa materia così intricata.

Malgrado il lungo percorso giuridico intrapreso, e nonostante la nostra Costituzione definisca (all’articolo 32) la salute un diritto fondamentale di ogni individuo e un interesse dell’intera collettività; riuscire a diffondere la cultura della sicurezza nella nostra società non è semplice.

Il fatto che sia presente, anche in Italia, una grossa lacuna culturale su queste tematiche emerge con chiarezza anche da dati e statistiche.

Solo tra gennaio e marzo 2022, infatti, all’INAIL sono state presentate:

Più di 194.000 denunce di infortunio

189 di questi incidenti hanno avuto esito mortale

L’idea del “Safety day” – cioè di una giornata interamente dedicata al tema della sicurezza – nasce proprio dal desiderio di impegnarsi per migliorare l’efficacia della formazione in materia HSE, per rendere i lavoratori consapevoli di tutto ciò che nei luoghi di lavoro può costituire un danno per la salute, o un pericolo per la loro incolumità.

Vediamo insieme come si può sviluppare con successo un’iniziativa come questa, in tre semplici passaggi.

Individua con precisione l’obiettivo che intendi raggiungere e il target di riferimento

Reperisci più informazioni possibili sulle caratteristiche specifiche dei lavoratori ai quali vuoi indirizzare il tuo messaggio. Chiediti, ad esempio: qual è la loro età, che tipo di mansioni svolgono, qual è la loro estrazione sociale, il loro background culturale, la loro nazionalità, e quali sono i rischi ai quali sono esposti ogni giorno.

Cerca di allontanarti dai tuoi soliti schemi mentali

Se il modo in cui hai cercato di sensibilizzare su queste tematiche non si è rivelato efficace, forse, dovresti provare a cambiare linguaggio. Pensa a modi alternativi di comunicare, più diretti ed immediati: l’uso di immagini, video, giochi, ma anche di suoni e fumetti può essere di grande aiuto.

Crea un vero e proprio “universo narrativo”

Struttura la tua narrazione in modo tale che risulti vivace e coerente con l’obiettivo che intendi raggiunge. Per farlo, stila una vera e propria “scaletta” nella quale inserire la durata prevista per ogni attività, la loro successione cronologica e il numero di persone che intendi coinvolgere.

Noi di Tharsos, per alcuni dei nostri Safety day, ad esempio, abbiamo ideato un percorso suddiviso in quattro step: quattro postazioni, ciascuna delle quali caratterizzata da una specifica ambientazione, all’interno delle quali svolgere attività legate alla tematica della sicurezza.
Abbiamo progettato, per esempio, videogiochi in 3D, immagini, filmati e mani-festi, alternando momenti di svago a incontri con psicologi, fisioterapisti e altri esperti.
In altre nostre “giornate della sicurezza”, abbiamo coinvolto i figli dei lavoratori, che hanno realizzato disegni e spiegato, con la commovente semplicità dei bambini, l’importanza che hanno per loro la salute e la sicurezza di mamma e papà.
In un’altra occasione, invece, abbiamo coinvolto dieci dipendenti per volta in un’avvincente Escape room, con codici da decifrare ed enigmi da risolvere per riuscire ad uscire dalla stanza.

Insomma, le modalità con cui si può riuscire a diffondere la cultura della sicurezza sono tante.
Basta avere il coraggio di mettersi in gioco,
di intraprendere percorsi nuovi,
avventurandosi in sentieri ancora imbattuti.

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