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La norma ISO45001 e le tecniche di auditing interno

ISO 45001

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Continuano le lezioni del master RSPP progettate da Tharsos, dieci appuntamenti dedicati agli argomenti di attualità, adeguamento normativo e perfezionamento tecnico in materia di sicurezza e ambiente.
I nostri docenti hanno portato in evidenza le caratteristiche e le peculiarità dei temi che contraddistinguono il lavoro quotidiano di RSPP e ASPP: Covid, stress lavoro correlato, rischio incendio, ergonomia, rischio sismico, sostenibilità ambientale, sistemi di gestione, comunicazione, rumore e vibrazioni.
Ieri mattina abbiamo affrontato la norma ISO 45001 e le tecniche di audit interno.

Perché puntare sulla norma ISO 45001

Studi recenti stimano che approssimativamente il 40% degli infortuni si sarebbero potuti evitare se nelle aziende si adottassero modelli gestionali ed organizzativi di tipo manageriale per la salute e la sicurezza sul lavoro integrati con la gestione complessiva aziendale.
Sfruttare il proprio modello gestionale, strutturando gli obiettivi di salute e sicurezza all’interno della propria organizzazione aziendale, significa sfruttare al meglio per proprie risorse e trarre una serie di benefici, tra i quali:

  • miglioramento della efficacia ed efficienza dei processi produttivi
  • miglioramento della “qualità” dei prodotti/servizi realizzati
  • riduzione dell’impatto ambientale della produzione (minori quantità di rifiuti e scarti, diminuzione delle emissioni, ecc.)
  • diminuzione delle ore lavorative perse per infortuni e malattie
  • diminuzione dei danni alle strutture, ai macchinari od alla produzione
  • diminuzione dei problemi in presenza di controlli delle autorità di vigilanza
  • creazione di una immagine “responsabile” dell’Organizzazione

Come si può leggere non si tratta di ottenere dei benefici unicamente all’interno della sfera afferente i lavoratori, ma anche inerenti i profitti e la percezione dell’immagine dell’azienda sul mercato.

Come si inserisce la norma ISO 45001 all’interno del D.Lgs 81/08?

Se mettiamo a specchio le linee guida della norma ISO45001 e il Testo unico sulla Sicurezza, gli aspetti di richiamo, integrazione e sviluppo sono moltissimi e riguardano:

  • la politica con cui affrontare il miglioramento nel tempo inteso come miglioramento continuo
  • l’identificazione dei rischi e dei pericoli
  • il sistema di valutazione dei rischi e le modalità per l’eliminazione o la riduzione degli stessi
  • la stesura del programma di obiettivi e il loro raggiungimento
  • il tema della leadership
  • la disposizione delle risorse
  • le attività di formazione e individuazione delle competenze
  • lo sviluppo della consapevolezza
  • il monitoraggio e l’analisi delle prestazioni

Sicuramente la nuova configurazione del D. Lgs 81 del 2008 ha una forte valenza sistemica, ma l’integrazione con un SGSL più strutturato è, di fatto, consigliata dalla stessa norma con la previsione dell’articolo 30.
Tale integrazione con la norma UNI ISO 45001 non solo quindi è possibile, ma anzi è naturale e quasi indispensabile per tutti i datori di lavoro, pubblici o privati che, indipendentemente dalla tipologia e dalle dimensioni della propria azienda, siano tesi a dimostrare di avere adottato, nel rispetto dell’art. 2087 del codice civile: “le misure che, secondo le particolarità del lavoro, l’esperienza e la tecnica, sono necessarie a tutelare l’integrità fisica e la personalità morale dei lavoratori”.
Una volta presa la decisione e lavorato nella direzione di adottare questo approccio sistemico, come fare per verificare la conformità della propria organizzazione con i requisiti della norma?

Come si realizza un audit efficace

Oggi, il termine audit si applica a un processo ben definito che si basa sui seguenti punti:

  • decisione di fare un audit (chi chiede l’audit)
  • identificazione dell’obiettivo dell’audit (perché lo si fa)
  • definizione di cosa si sottopone all’audit (l’oggetto dell’audit)
  • definizione dei criteri rispetto ai quali si compie l’audit (manuale, procedure, istruzioni,
  • documentazione di riferimento, leggi cogenti, ecc…);
  • scelta di chi esegue l’audit (gli auditor), con le relative caratteristiche
  • individuazione della metodologia di esecuzione dell’audit

A seconda degli obiettivi, si possono dare aggettivi differenti a questo processo, ma in sostanza l’impalcatura non cambia. La logica è sempre la stessa: verificare se un prodotto o processo è conforme a quanto si prende a riferimento. L’approccio è basato sull’evidenza documentale, in modo che sia verificabile e soprattutto replicabile.
Per realizzare un audit interno, infatti, cioè realizzato dall’organizzazione stessa per costituire la base di autodichiarazione e per intraprendere il percorso di certificazione, va sempre preso in considerazione il passo successivo, che può essere un audit di seconda parte (realizzato dai clienti) o di terza (realizzato dagli enti certificatori).

Tharsos è a disposizione di coloro i quali intendano approfondire le modalità per mappare, tutelare, sviluppare e aumentare il valore aziendale attraverso modelli, sistemi di gestione e verifiche di conformità.

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