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Ergonomia e fisioterapia: come a piccoli passi cambia l’approccio

fisioterapia e ergonomia

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In quale posizione del corpo devo eseguire un movimento?
Ho le condizioni muscolari e di reciproca stabilità tra i muscoli deputati all’azione e i muscoli che la sostengono per eseguire il movimento senza produrre compensi?

Possono sembrare domande difficili parlando di ergonomia legata al lavoro, di movimentazione manuale dei carichi, di movimenti ripetuti, di spinta e traino e, più in generale, di tutte quelle azioni o posizioni che assumiamo quotidianamente durante la nostra attività lavorativa e che rischiano di provocarci degli scompensi fisici (disturbi e patologie a livello muscolo scheletrico).

Eppure la risposta per contrastare i fattori di rischio legati a queste attività si trova negli esercizi posturali e oggi, durante il Master RSPP, abbiamo parlato con Vincenzo Canali, professore di ginnastica ed esperto in posturologia, di come si debba guardare alla postura come strumento di riequilibrio.

La stabilizzazione è necessaria per qualsiasi atteggiamento che assumiamo – spiega il professor Canali – per permettere l’esecuzione più mirata di ogni gesto che così si adatta ai differenti lavori e alle mansioni quotidiane”. Non sono esercizi di forza, ma appunto di equilibrio, di stabilizzazione: “Chiaramente tutto ciò va comunque legato a una migliore ergonomia. Il principio è che ogni punto del corpo stabilizza il successivo in base al rapporto tra i muscoli posizionatori del bacino e la somma delle tensioni periferiche. Questo rapporto è la base del coefficiente di infortunio”.  

I dolori e le problematiche lavorative in genere vengono scatenate da movimenti specifici che ogni lavoratore esegue in modo ripetitivo, quindi reiterato, ma le cause che permettono a questi movimenti di divenire nocivi sono da ricercare anche nel fatto che il supporto muscolare negli angoli di utilizzo non è a vantaggio dei muscoli che si oppongono alle zone di compenso.

Insegnante di educazione fisica specializzato nella prevenzione dei traumi da carico iterativo, Vincenzo Canali vanta collaborazioni con svariate federazioni sportive nazionali e internazionali ed è fondatore di un sistema –il Canali Postural Method®– che sovverte in parte la letteratura classica legata alla contrazione muscolare a favore della capacità dei muscoli tradizionalmente agonisti di assumere posizioni sinergiche. Si tratta di un “Sistema Circolare” che, attraverso una serie di esercizi eseguiti nel rispetto dei segnali del sistema stesso, permettono il ripristino dell’equilibrio statico dinamico e sono alla base della risoluzione dei traumi derivanti da movimenti reiterati dello sport, del quotidiano e propri del mondo del lavoro.

Per vedere un esempio di esercizi posturali clicca sul link!

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