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Radon: l’individuazione delle aree prioritarie

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Il radon è un gas incolore e inodore che ha origine dal decadimento radioattivo dell’uranio presente nel terreno, nelle rocce, nei materiali di costruzione degli edifici. All’aria aperta questo gas si disperde, ma negli ambienti chiusi tende ad accumularsi, passando attraverso le fessure e le giunzioni dei pavimenti o attraverso gli impianti termici, idraulici e del gas.

Ricordiamo che il radon appartiene al gruppo 1 delle sostanze considerate cancerogene per l’essere umano. Infatti, l’esposizione prolungata comporta il rischio di sviluppare un tumore ai polmoni.

Il decreto legislativo 31 luglio 2020, n. 101, ha introdotto una serie di novità in materia di radon:

  • Il livello di riferimento di concentrazione media è fissato a 300 Bq/m3
  • Le regioni devono attuare il Piano nazionale d’azione per il radon, individuando le aree prioritarie
  • Le aziende devono effettuare le misurazioni in locali sotterranei, semisotterranei, piani terra
  • Le misurazioni devono essere ripetute ogni otto anni e dopo ogni intervento di manutenzione alla struttura dell’edificio

Cosa sono le aree prioritarie?

Fonte: “La mappa del radon in Piemonte: un aggiornamento alla luce dell’emanazione del D.Lgs. 101/2020” elaborato da ARPA Piemonte.

In questa definizione ricadono tutte le zone in cui si stima che più del 15% degli edifici situati al piano terra superi la concentrazione media di 300 Bq/m³.

Questa individuazione ha lo scopo di definire le priorità d’intervento, in termini di misurazione e interventi di prevenzione, nelle strategie di gestione del radon.

Il Piemonte, con la delibera regionale del 25 novembre 2022, è stata la prima regione a individuare le aree prioritarie. Il territorio è stato suddiviso in zone, in base alla natura geologica e al contenuto di radioattività naturale delle diverse rocce.

Sono 37 i comuni piemontesi individuati come aree prioritarie, ma tantissimi anche i comuni considerati “aree di attenzione”, in cui i valori tendono ad avvicinarsi alla soglia massima.

La Lombardia ha fatto seguito, con delibera del 26 giugno 2023, alla valutazione delle aree prioritarie.

Anche in questo caso il territorio è stato suddiviso in maglie, in base alle caratteristiche geologiche e morfologiche delle diverse aree. Dalle misurazioni sono risultati ben 90 comuni ricadenti in area prioritaria, e molti altri in area di attenzione. Le misurazioni saranno aggiornate periodicamente, grazie alla continua ricerca di nuovi dati.

Fonte: Aree prioritarie rischio radon, elaborato da ARPA Lombardia

Con l’aiuto del Piano nazionale d’azione sarà possibile monitorare costantemente i livelli di radon indoor e agire con prontezza nei casi in cui la media sia superiore a quella prevista dalla legge.

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